mercoledì 26 ottobre 2022

Tempo di Ognissanti










Il  periodo di Ognissanti  un tempo era molto sentito

 A tal proposito, ricordo sempre mia bisnonna Eleonora, una donna piccina, tutta morbida come fosse un bignè. Portava sempre i capelli  bianchi raccolti ed abito scuro con grembiule a fiorellini, Dalle sue mani uscivano preziosità a non  finire. Cantava sempre mentre lavorava ad uncinetto e lo faceva di più in questo periodo.

Avevo perso dei figli quando erano ancora piccini: un  dolore grande per una donna.
Eppure, dopo giorni di ritiro  e di silenzio, aveva  ricominciato a cantare e a lavorare.
Io piccina le  chiedevo : "ma  nonna come fai? " lei mi rispondeva con il suo sorrido " la morte è parte della vita. Mi verrà data la forza da lassù " e pregava.

Ripenso alla bellezza della condivisione  che si faceva davanti al fuoco, proprio per ognissanti, mangiando castagne , bevendo vin brulè e mangiando qualche fetta di dolce con le mele raccolte in montagna . Vi erano tutti di famiglia e le donne sferruzzavano,  raccontandosi ciò che pesava sul cuore e rendendolo così, più leggero. Si narravano anche le storie di paese o dei personaggi che l'attraversavano con le loro esistenze, popolando lo scorrere delle giornate di un piccolo borgo rurale. Riti di condivisione che preannunciavano il calare della stagione e del calore del sole, in giornate più corte. 

Ricordo anche i  vecchi libri di fiabe sfogliati insieme; i grossi e colorati almanacchi, che con le loro  ricette e i consigli  erano capaci di attraversare un anno solare invitando alla bellezza dei gesti quotidiani. Le loro pagine erano, alle volte, sporche di sugo, ma  questo li rendeva  manuali di pratica quotidiana 
  
Si ascoltava il finire della stagione e il preannuncio dell'inverno,  ove si veniva chiamati a un tempo di ritiro più intimo e meno proteso al lavoro in campagna
Le mani delle donne  si  muovevano veloci in cucina, o nei rammendi , ricami, maglia etc. e le stanze erano abitate da profumi caldi di pietanze essenziali ma sane.
Anche Il profumo del vino diventava più corposo, dopo essersi trasformato, attraverso un ciclo di passaggi sacri ed indispensabili, da uva in nettare.
Grazie al raccolto e alla spremitura di settembre, attraverso una operosa, certosina dedizione e lavoro di conservazione nelle damigiane e poi nelle bottiglie si riponeva tutto in una fresca cantina, da dove penzolavano i salami,  anche essi prodotti  secondo tradizione. 
Nonno Titta raccoglieva, in quel periodo di novembre, i funghi dal bosco e il loro aroma , unito a quello della carne del coniglio e del brodo, facevano da padroni nella vecchia cucina.
Si raccontava di chi non c'era più, ma lo si faceva ricordando i momenti belli trascorsi in vita perché si diceva che  nell'Amore tutto era ancora presente, senza tempo. Nei giorni a seguire,  I crisantemi coltivati nell'orto venivano riposti  sulle tombe degli antenati 

Un dì, credo avessi sette anni, in cui mia madre mi ha  lasciato da bis-nonna Eleonora per andare a fare compere in città, la nonna ha iniziato a canticchiare più di sempre e a sorridermi, continuando  a ripetermi" è tutto finito" 
Una frase che improvvisamente è diventata una cantilena senza altre parole
Ricordo il mio smarrimento e la mia incredulità perché non capivo che cosa le fosse accaduto 
Così in un giorno  solo, se ne è andata.
Cantando con la stessa leggerezza con cui aveva attraversato ogni guado esistenziale.
Credo per lei fosse  stata in vita, una chiave personale, capace di aprire ogni porta.

Oggi, ripenso a quei momenti e comprendo la saggezza che contenevano quelle parole 
Ciò che  ci rende davvero  vivi  è accogliere la vita e la morte ( che si esprimono entrambe in molte manifestazioni) quali  volti della stessa esistenza nel suo
 perpetuo fluire.
A noi assecondarne lo scorrere.
A noi benedirne il processo che ci porta, ogni volta, più in là. 

giovedì 13 ottobre 2022

Sensazioni del bosco


Cammino nel silenzio del bosco e non lascio spazio ai pensieri.

Cerco di concentrarmi sul "qui e ora" dei passi che in autunno si fanno scivolosi sul sentiero: ha appena smesso di piovere.

Tra i rami, il sole prova  a gettare tra il fitto, un timido raggio,  con tutta l' intensità di cui è capace ; tutto intorno il bosco pare risvegliarsi d'improvviso, in un silenzio quasi assoluto che invita all'ascolto del battito del proprio cuore.

I boschi delle valli del Natisone sono caratteristici per il loro silenzio che li avvolge come fosse  una calda coperta

Le castagne cadono dagli alberi secolari, spinte da un vento capriccioso  che riesce a scuotere la  loro chioma

Dei rintocchi secchi indicano il tragitto di caduta dei frutti maturi che luccicano nella loro colorazione di marrone intenso, quasi lucidato a nuovo

Fanno eco da lontano le campane di qualche chiesetta votiva

In questa zone ve ne sono molte sparse in piccoli paesini di una manciata di case e poche anime ; gli  storici dicono 44 ma sono sicura che nonostante l 'amore decennale che mi lega a questi luoghi non le ho visitate tutte.

Le lascio al mistero del  mio futuro

I castagni secolari sembrano maestri austeri al centro dei boschi e indicano la via del cielo senza esitazione, solo perché restano solidi a terra

Immagino quanti anni possano avere, ma la mia mente non ne incrocia l'età

Mi dico in cuor mio, che è meglio cosi, perché solo cosi essi mi indicheranno una strada longeva senza numeri a definirla.



Il castagno è un albero abbondante e ne respiro la generosità. Raccontano sia capace di calmare la mente e il suo vortice di pensieri e, in effetti, mi pare che molto dentro di me si sia calmato in quella camminata di primo mattino. 

Le radici comunicano tra di loro sotto terra ma anche in superficie attraverso un internet di messaggi segreti che danno notizie importanti sul trascorrere delle stagioni

Ogni albero fa amicizia con tipi diversi di vegetazione e l'armonia sembra essere  la musica scritta sullo spartito di diverse note e colori .

Gli alberi di castagno più antichi, ricordano nel loro ergersi austeri, di essere dei saggi depositari di quel sistema boschivo ove tronchi più giovani, seppur vivaci,  dimostrano rispettare lo spazio vitale di quelli più anziani

Un ordine segreto regola tutto questo.

Gli  alchechengio provano a giocare con un arancione sfavillante, rivelando a tutti, il  loro assomigliare ad una piccola lanterna; 

O chissà! In realtà, sono dei folletti penzolanti , danzanti tra i fili d'erba.




Respiro  profondo concentrandomi sull'immissione ed emissione  dell'aria con 

attenzione  consapevole ,sentendomi viva!

Sposto poi, a seguire, l'ascolto ai  movimenti del corpo, guardando  con presenza intorno a me 

Sento questa, essere una specie di meditazione che mi porta in connessione con la Natura e i suoi tanti benefici 

I battiti del cuore  si fanno regolari  e gioiscono di qualche trillo di uccello giunto a spezzare quel silenzio; essi  portando ristoro e allegria

Tracce di animali sul terreno umido , indicano il loro passaggio per nutrirsi dell' abbondanza di quei luoghi, fatta di castagne, bacche noci, etc  sparsi sul terreno  del sottobosco.

Una tana invita a guardare con curiosità il buio di una galleria nella terra.

Pertugio protetto e consacrato dalla protezione di una roccia

I terreni in questi periodi, sono franosi e l'acqua giunta impetuosa dopo mesi di siccità non ha imbevuto il terreno ma è scivolata su di esso, perché il sole dell'estate lo ha reso duro e non spugnoso. Molti alberi sono stati sradicati da questa forza e molti passaggi hanno trovato nuovi scenari

La natura mostra il mutamento nelle sue varie forme, vita e morte che si rincorrono senza essere antitetici

La forza degli eventi atmosferici , osservata  ci fa sentire Piccoli e proprio per questo, siamo invitati al rispetto di ciò che più Grande. 

Osservo un  riccio di castagna e ne apprezzo la bellezza: racchiuso nei quattro petali spinosi , il frutto maturo  ha una forza ed energia che quasi si toccano.

Esprimono  il carattere di molte persone che vivono, qui, in montagna : all'inizio esso pare difeso  da muri  impenetrabili ma, a seguire, rivela un  cuore di  generosa dedizione 

Quando rientro nella quotidianità da questi momenti, mi sento rinfrancata e penso che nella semplicità vi alberga molta bellezza.

Ne farò tesoro nelle mie giornate, spesso, affollate di pensieri, persone  e compiti da svolgere. 



Lettera al maestro Benito Beltrame della Val Colvera

Caro Benito, Di te ho un caro ricordo ed oggi , giornata di primavera che tu amavi molto insieme ai suoi tanti fiori, ripenso a te con grat...