Sono andata tempo fa, a Topolò.
Il borgo montano sull'estremo confine italo-sloveno nelle valli del Natisone ( Friuli Venezia Giulia) uno dei teatri della guerra di Caporetto; si presenta come una bomboniera, fatta di particolari. Ogni gesto degli abitanti ( sono pochissimi) alla propria casa, diventa parte del paesaggio, non è lasciato al caso e racconta al visitatore attento, emozioni nate dalla semplicità del vivere quotidiano.
Per raggiungerlo si percorre una via strettissima tra i boschi ma presto la valle si apre e il presepe di case appare al nostro sguardo curioso, incastonato sulla montagna
Ho incontrato una bimba che portava al pascolo le pecore con il padre. Mi ha colpita con quanta serietà lo faceva, pur avendo nel volto la felicità del gioco.
Tracce d'arte e di bellezza naturale ricordano che qui, una volta all'anno si svolge una specie di laboratorio all'aperto, reale ed immaginale che utilizza ciò che c'è senza scenari o palcoscenici se non le strade e le case, i prati esistenti. Questo accade nel mese di luglio e si chiama " stazione di Topolò" ( Postaja Topolove).
Le vie diventano , in quel momento, luogo di incontro di artisti di diversa area e tendenza ( poeti, scrittori, scultori, registi, musicisti, performers e uomini di scienza, etc) pronti al dialogo e al confronto, e l'arte diventa lingua universale
Molto spesso capita che una immagine, degli scorci, mi permettano di contattare la mia parte più ideativa e creativa e con blocco alla mano, scrivo.
Credo ancora si possa trarre vantaggio dalla scrittura a mano su di un foglio bianco , la memoria e l'apprendimento ne risultano avvantaggiate ad ogni età e si può associarla all'uso della tastiera, ormai diffusissimo anche nei bambini grazie alla DAD.
L'uso della carta e penna, matita dona alla nostra parte cerebrale più agganci per codificare i ricordi, grazie ad una maggiore attività senso motoria del cervello. I sensi vengono stimolati ( vedo, sento, percepisco, etc ciò che produco) Il processo è quanto mai delicato e complesso.
Le lettere sono differenti e non si assomigliano tutte come sono i tasti da premere!
"Secondo quanto sostiene di Benedetto Vertecchi, professore di Pedagogia la scrittura a mano aumenterebbe la capacità di linguaggio nei bambini, permettendogli di esprimere su carta pensieri più riflessivi e ragionati.
Inoltre, impugnare una penna o una matita migliora notevolmente la manualità generale del bambino. (Cit.)"
Dalla Maria Montessori alle neuroscienze, si è confermato di come il bambino abbia una curiosità istintiva per la scrittura già nella prima infanzia e che se vive questo apprendimento in modo molto" pratico", sperimentando il contenuto che imparerà, ricorderà maggiormente questa esperienza come positiva e gli stessi contenuti gli rimarranno più a lungo stabili a livello neurologico. La scrittura come tratto senso motorio, imprime nella memoria e rafforza l'autocontrollo.
Dai sensi, al cognitivo, alla scrittura; fuori e dentro dialogo per ex-premere chi siamo!
Tempo fa, scrissi una filastrocca: ricordo che l'idea di scriverla nacque dall'incontro con una vecchissima abitazione di Topolò, ove intravidi due esili ragni trampolieri che stavano creando una ragnatela. Presi il blocco, mi misi sotto ad un vecchio albero e la scrittura ebbe inizio
Non dimentichiamoci di riappropriarci del tratto scritto ad ogni età!
Il paesetto chiamato Topolò
sui monti abbarbicato come non lo so…
in una casa quasi diroccata,
al limitar di una stradina in salita,
che tra i vecchi ruderi pare scolpita,
vive la vecchia zia Marta
che di mestiere fa la sarta.
Gira per strada con un enorme cappello
teme il sole, e gli fa da ombrello.
Possiede una bicicletta tutta sgangherata:
chissà da dove l’ha riciclata!
La sua casa è l’abitazione di ogni genere di animaletto:
gatti, cani, topi e anche di qualche insetto…
Le ragnatele fanno da tendoni
e s' intravedono dietro ai grandi balconi.
I topini sul tavolo si recano a cena
perché Marta di pulire non ha nessuna lena!
La polvere sui mobili fa da tappezzeria,
con le dita un sole, un albero si disegnano con maestria.
Insomma, una casa molto disordinata
come la sua gonna che è sempre strappata!
I suoi calzini son sempre bucati,
i suoi capelli son ogni giorno arruffati.
Un gatto nero è il suo amico del cuore,
porta sfortuna ma è il suo grande amore!
Lui le sta vicino in quella grande confusione,
e della stamberga infondo è il grande padrone.
Un giorno, dalla città venne lì nei pressi a soggiornare,
un bimbo fragile, pallido con cui era difficile parlare.
Sempre solo, quasi mai lui si divertiva
e dai suoi occhi tristi lo si capiva.
Si chiamava Andrea il fanciullo solo soletto
che dal suo cancello guardava di zia Marta il giardinetto.
Lui lo spiava da lontano incuriosito
ma anche un poco intimorito.
Tanti libri lui leggeva di fantasia
perché così il tempo gli volava presto via.
Cavalieri e draghi, castelli , streghe e folletti felici
Erano per lui i soli amici.
La zia Marta che era una persona sensibile
e per certi versi imprevedibile,
con dolcezza lo invitò a bere una cioccolata profumata
dicendogli che densa, e colorata l’avrebbe preparata.
Andrea quando entrò nelle stanze del disordinato casone,
spaventato si rannicchiò in un cantone.
Che paura aveva di quei grossi ragni,
pelosi, neri anche se dicon che portan guadagni!
Marta gli si avvicinò con dolcezza,
sul visino gli fece una delicata carezza;
lo abbracciò stretto stretto
e lo nascose sotto il suo grande berretto.
“ Veloci, usiamo la plastilina… e
del ragno facciam la faccina;
Coraggio!! Dipingiamo quel mostriciattolo di un colore gioioso
che non ti sembri a prima vista spaventoso…
raccontami come ti senti
quando lo vedi e batti i denti! ”
Tra i due si creò, cosi, un gran calore
e il bimbo calmò lentamente il suo tremore.
Nacque immediata una grande intesa
Il tutto nato da una paura presa…
Che sbocciata è come fiore
E ha donato al cuore gran tepore
Andrea con i ragni iniziò a familiarizzare
e con i bambini del piccolo paese a giocare…
Il giardino della zia Marta ora è un paradiso d' idee e di tesori da scoprire
basta non farsi intimorire…
I bambini ora l’aiutano a riordinare,
e in quella casa c’è un bel daffare:
spolverare, spazzare, rammendare!
Ci sono anche i letti da rifare!
Il tutto è fatto in allegria
per stare insieme in compagnia,
c’è l’estate e si sta in vacanza.
Ci si diverte con grande baldanza
tra le montagne abbandonate
ma di aria fresca e bei paesaggi circondate.
Un mondo incontaminato
Che va dagli uomini valorizzato.
Andrea ora vive a Topolò non ha solo molti amichetti
… si diverte anche con i ragnetti.
Ora lui inventa le sue fiabe preferite
La bella verde natura le ha abbellite…
Di caldi colori
Perché le sue parole sono diventate fiori!!!!!!
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