Puf e le foglie
Il lasciare andare dell’autunno
Era una
giornata d’autunno e le foglie giallo oro del vecchio ciliegio volteggiavano
come in una danza e il vento giocherellone le portava a passeggio, lontano
dalla casa dei rami.
Gatto Puf,
con la grossa coda tra le gambe, annusava il cambiamento di stagione.
L’inverno
stava arrivando e l’aria fredda si faceva sentire.
Lui il vento
lo prendeva tutto nel muso, e il suo pelo scuro, svolazzava come spettinato da
un phon.
Giocava con
le foglie e le rincorreva, speranzoso di fermarne la corsa.
“Che fai
così agitato?” chiese il ciliegio al suo amico di pelo scuro
“Le foglie
mi fanno divertire e te le voglio riportare lì vicino al tuo tronco” rispose il
micio
“Un
bell’esercizio di pazienza per te, caro amico e un bell’esercizio per me sul
lasciare andare” rispose il vecchio albero con un sospiro
La sua
chioma, orami sfoltita dalle foglie, parve chinarsi.
Nascosta sotto
ad una foglia ma attenta al dialogo tra i due amici, una piccola cimice verde,
ascoltava attenta.
Lei era
molto timorosa di farsi vedere, perché le cimici non sono molto amate per l’
odore forte e sgradevole che emettono quando qualcuno si avvicina loro.
Paiono difendersi cosi!
Per questo
Mice la cimice conduceva una vita molto solitaria.
Puf
improvvisamente si fermò.
Annusò
l’aria e la sentì.
“Chi va là?”
domandò
Mice piano
piano, uscì da sotto la foglia gialla.
“Ciao gatto
peloso, In che cosa posso esserti utile?” provò a dire pensando che questa
volta non voleva fare l’antipatica e trattenne di emettere il suo odore
sgradevole
Puf la
guardò e fece un balzo indietro ricordandosi quanto si vociferava di quegli
insetti verdognoli
Il suo cuore
però, improvvisamente, fu favorevolmente sorpreso dalla gentilezza di quella
voce e parve scaldarsi nonostante il freddo di quei giorni
Si fidò come
era solito fare di quella sensazione strana ma piacevole
“Ciao A Te,
se proprio ti fa piacere, metti un po' di foglie come coperta a quel fiore
laggiù. Dicono gelerà e lui rischia grosso. Avevo pensato di aiutarlo”
“Subito e
volentieri” rispose Mice e corse a svolgere il compito indicato con piccoli
salti
Liso il
fiore, sorrise gioioso di quel prendersi cura di lui e si lasciò andare in un
bel canto per ringraziare i nuovi amici
Cosi, in una
mattina di fine autunno il vecchio ciliegio, che nei suoi tanti anni ne aveva
viste di tutti i colori, si scoprì a sorridere della bella collaborazione nata
tra un gatto, una cimice e un fiore.
Era come sé
la forza grandissima del vento, aiutasse tutti ad andare più in là.
Il ciliegio lasciava
andare le sue foglie
Puf lasciava
andare i suoi giochi
Mice
lasciava andare il suo odore
Il
fiorellino lasciava andare il suo canto
Il vento
lasciava andare la sua danza
In tutto
questo lasciare andare, tutti divennero più amici e vicini nel cuore
Il vecchio
ciliegio sorrise e stiracchiò le sue radici, giocherellando sotto terra con
quelle del susino lì vicino.
Durante
l’inverno avrebbero comunicato in silenzio sotto la neve.
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