Imparare a camminare è imparare a vivere e a costruire una relazione prima di tutto con se stessi .
Il cammino rappresenta un’esperienza umana, relazionale e spirituale profonda.
Può rappresentare un vero laboratorio educativo di cura e favorire
la ricerca di se stessi, dei propri angoli bui e luminosi attraversando a piedi percorsi brevi e, magari, se siamo fortunati, panoramici .
L’esperienza del camminare si nutre del “qui e ora” vissuto come ricca possibilità di presenza mentale.
La persona lungo il cammino può contattare le sue risorse, lasciando andare stress e tensione emotiva.
La natura con la sua bellezza può proporre immagini , esperienze nuove , alla luce delle quali, apprendere efficaci modi di rivedere le proprie esperienze esistenziali.
Io stessa , in questo anno pandemico, ne ho sperimentato la bellezza e l’efficacia sul corpo , mente ed emozioni.
Incamminarsi , prefiggersi una meta, superare i propri limiti , svuotare la mente da pensieri pesanti sono alcuni dei benefici che regala questa esperienza, nata con l’uomo.
I propri passi in movimento possono far riacquistare nuova energia e favorire un buon riposo dopo una sana stanchezza motoria.
Camminare, inoltre, favorisce il pensiero creativo, apre a nuove possibilità , strategie e idee , libera l’immaginazione e la fantasia.
La natura ci invita ad uno sguardo semplice, essenziale ma totale.
A noi riempirci della sua “ bellezza “ che non conosce nella sua accezione, la dualità, scissione ma contempla tante sfumature possibili.
Nietzsche scriveva “Tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina”.
ed ancora
R. Tagore “ Camminare , è ad ogni passo, un incontro con noi stessi “
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