Siamo abituati a percorre il paese o la città dove viviamo, attraversando gli stessi punti di riferimento. Ci sono noti e ci muoviamo con consueta famigliarità, dimenticandoci di "stupirci".
Con questo atteggiamento, ultimamente, mi muovo nella mia città che è Cividale del Friuli (Ud) "aiutata "il che è quasi paradossale, da questo anno particolarmente complesso per le chiusure e i colori delle regioni.
La cittadina ha come punto di riferimento, molto conosciuto, un ponte detto del diavolo. Esso ha nome da una antica leggenda che vede un diavolo e un sindaco impegnati nella sua costruzione . Poiché pare che ,umanamente, non si trovassero le strategie per unire le due sponde, un giorno il borgo mastro della città disse che avrebbe dato l'anima al diavolo per riuscire a trovare una bella e buona soluzione. Fu immediata l'apparizione del diavolo in persona che si dimostrò favorevole a barattare l'anima di un cittadino cividalese con L'edificazione di tale monumento. Fu siglato il patto tra i due e pare che vi fu, a seguire, una nottata di tuoni e fulmini uditi dai cividalesi chiusi nelle loro abitazioni . Si racconta che la madre del diavolo in persona, si fosse scomodata per rendere possibile tale evento portando nel suo ampio grembiule un enorme masso. Questo servì a unire le due sponde( tale masso è ancora visibile e dona maestosa mostra di se stesso al centro del fiume) Al mattino, tutta la città stupita e meravigliata fece suonare a festa tutti i campanili di Cividale e venne, a seguire, benedetto con l'acqua santa il ponte. Al momento dello scambio pattuito , il diavolo era oramai sicuro dell'esito raggiunto ma il borgo mastro non se la sentì di sacrificare un suo concittadino e si fece così più furbo dell'avversario . Da un sacco, fece uscire un cane che attraversò il ponte e corse incontro al diavolo, il quale si arrabbiò terribilmente andandosi a conficcare nell'antro di Castelmonte, una rocca medioevale poco distante cosi chiamata "Buco del diavolo". Nulla poté contro il ponte perché era protetto dall'acqua benedetta!
Leggende che raccontano di un lato fiabesco di tale costruzione e che, come da tradizione, viene raccontata a tutti i bambini e ai turisti in visita
Ha molte altre versioni ma io racconto quella che mi è stata tramandata.
Due sponde uniscono il bene e il male in una leggenda, come la dualità si manifesta nella vita di ogni uomo in forme svariate ( luce ed ombra, bianco e nero, sopra sotto, etc) ma ha senso guardarle entrambe.
Tale ponte ha una sua indiscussa magia e io ci vado spesso nelle ore del tramonto a cogliere i giochi che fa il sole con le sue pietre, che in quel contesto, creano sfumature uniche e alle volte, stupefacenti.
Imparare a guardare le cose con attenzione e curiosità "nuova" come non le avessimo vai viste prima, ci "educa" ad una speciale e semplice possibilità di sguardo
Noi che siamo "abituati" a classificare emozioni, osservazioni, convinzioni secondo parametri rigidi e consueti, Impariamo da queste piccole sfumature a "cambiare" atteggiamento.
Può essere un buon inizio per ammorbidire il nostro sguardo e scoprire degli angoli davvero incantevoli anche vicino a casa.
Coinvolgere in questa scoperta anche i più piccoli, significa spingerli ad esplorare il mondo circostante quale fucina di idee, scorsi, scoperte. Un internet naturale molto più vero ed utile perché concreta palestra sensoriale.
Bello dirsi quindi.....
Oggi che scoprirai/ scoprirò di nuovo?
ed essere pronti alla sorpresa come ci mostra una bella leggenda di tradizione popolare che ha sorpreso un " sicuro" diavolo alle prese con la sua grandiosità e sicurezza di conoscere tutto!
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