Il riposo
del guerriero peloso
Puf si era alzato di buon mattino e aveva già mangiato
le crocchette dalla ciotola rossa.
Eppure, anche se si sentiva sazio, oggi aveva voglia
di avventura, la sua solita fissa.
Puf ascoltava dentro di sé il desiderio di correre e
di andare per i prati.
Cosi, decise di farlo senza pensarci troppo.
Attraversò il cortile del vecchio casolare, e
oltrepassò il muro di cinta di sassi.
Presto si trovò in aperta campagna e iniziò a correre.
Le zampe sembravano non fermarsi e poiché avevano i
cuscinetti, parevano avere le ali.
Il vento lo aiutava in quella corsa sfrenata.
Ad un certo punto, ascoltò da lontano un pianto
disperato.
Si fermò e si rese conto che proveniva da un albero di
gelso.
Si arrampicò. Qualcuno stava chiamando aiuto…..
Si guardò attorno tra i rami e vide un nido costruito
con il fieno.
Dentro ad esso tre piccoli uccellini aprivano il becco
cercando cibo e piangendo, pigolando.
Non avevano lacrime ma pigolii.
Si sentivano sicuramente soli ed abbandonati.
“ Piccoli sto qui…” cercò di dire Puf e con il naso
annusò il nido.
Gli uccellini presero il suo naso per qualcosa di buono da mangiare e lo beccarono con insistenza.
“ahia!!! Che malaccio!!” gridò Puf togliendo da lì, il
suo naso sanguinante.
“Accidenti! Il mio naso non è una patatina fritta”
cercò di dire più a se stesso che a loro, visto che non capivano la sua lingua.
E si interrogò di cosa ne fosse stato dei loro
genitori…
Si guardò attorno ma non vide nulla.
Improvvisamente, un frastuono, un battere di ali e arrivò
la mamma della nidiata facendo capire che aveva necessità di aiuto.
Puf cercò di comprendere quanto gli era stato detto il
lingua straniera ma non ne venne a capo.
Con il naso piuttosto provato, si mise in cammino
cercando notizie lì intorno.
Il cane del contadino di nome Billo, che
aveva visto la scena, lo chiamò e disse:“ Sai amico Puf, credo che il papà
degli uccellini sia rimasto imprigionato in qualche luogo: è da un po’ che non
sta arrivando al nido e la cosa mi preoccupa;
è meglio che andiamo a cercarlo insieme”.
Non fecero molta strada, e compresero che il papà era
stato fatto prigioniero dal gatto randagio Pilaf malvagio e pericoloso.
Pilaf era brutto, magro, sporco e pieno di pulci.
“Come faremo ora?” si chiesero i due amici pensando
che l’avversario non era facile da sfidare ed era temibile.
“Dovremo cercare di distrarre Pilaf” rispose Puf.
“Ci penso io” proseguì e così, con grande entusiasmo,
con la sua coda nera ad uncino quasi fosse una spada, si mise a provocare il
vecchio Pilaf.
Sbuffava e faceva versi spaventosi che mai sarebbero
usciti dalla sua gola!
Si esibiva con una passerella da vero cavaliere,
avanti ed indietro, dimostrandosi un
guerriero pronto a combattere.
Pilaf non rimase fermo e si azzuffarono
immediatamente.
Approfittando di quella distrazione, il cane Billo,
andò dal papà degli uccellini, rinchiuso nel vecchio pollaio, lo slegò e lo
invitò a salire sulla sua schiena e via verso casa!
Puf intanto, le dava e le prendeva di santa ragione,
ma quando sentì un fischio di Billo, capì che la missione era compiuta.
Smise di litigare.
Fece un bell’inchino, ringraziò Pilaf incredulo e gli
disse:” Io ti ringrazio caro Pilaf, ora so di essere un vero guerriero peloso,
dopo aver combattuto con te!!! Io ti ritengo forte ed astuto! Grazie!”
Con un salto, ed il pelo tutto arruffato, guadagnò la
campagna.
A Pilaf non rimase che accettare quanto accaduto come
fosse stato un brutto sogno, e comprese solo dopo, il senso di tutto questo,
quando non trovò più nel pollaio l’uccello catturato per la sua cena!
Una volta arrivati tutti sani e salvi in prossimità
del nido, la mamma degli uccellini ringraziò di cuore, rivedendo con gioia il papà;
il papà, tutto felice iniziò a cercare il cibo per i suoi piccoli, contento che
tutto si era risolto per il meglio.
Puf ritornò a casa con il naso sanguinante e qualche
morsetto ma aveva il cuore allegro: ora sapeva di essere un vero guerriero
della Luce.
“Ronf… Ronf… Ronf… ”Quella notte dormì a lungo, si
concesse anche di russare….tra le gambe
tenne la sua coda, come fosse una vera spada!
Nessun commento:
Posta un commento