mercoledì 5 maggio 2021

"Essere Genitori" : tante storie educative

 

Ho sempre creduto nel valore profondo e simbolico delle fiabe. 

Quando ero bambina, ne ero una "fruitrice" curiosa poi, da madre, ne ho fatto tesoro e insieme a mia figlia piccina, ne  abbiamo esplorato il mondo immaginario, terreno “soffice e neutro ”del nostro incontro. Ho proseguito da  pedagogista a utilizzarle nei laboratori creativi ed infine, ho iniziato a scriverle  attraverso un mio stile di scrittura, dedicandole ai più piccoli .

Le fiabe  hanno infinite potenzialità educative e immaginative, simboliche; possono essere paragonate ad una  forma di internet dell'immaginario, con link, file pronti ad essere aperti ed esplorati.

Devo riconoscere che le storie più belle me le hanno raccontate i bambini, inventandole dal nulla e creandone i personaggi con la plastilina o qualsiasi  dono della natura, durante i  laboratori creativi. I Protagonisti  vengono immaginati dai più piccoli  con una immediatezza che lascia sempre stupiti; le  vicende  si intrecciano seguendo un filo sottile che le unisce, con un senso unico ed irripetibile.

Anche i  genitori raccontano le loro storie  educative, non sempre facili! 

Immaginiamole, per un momento, con le chiavi di  lettura di una fiaba…

Esse, per esempio, hanno  infiniti ostacoli, potenzialità e alleati da chiamare in campo. Possono attecchire a  particolari chiavi di magia, presenti in ogni famiglia che vengono  recuperate  per affrontare le situazioni di difficoltà.

Ogni storia genitoriale può affidarsi alla “fiducia” e “alla pazienza” che sono  delle fate madrine buone; sono bacchette magiche  che possono generare serenità, un terreno utile per ogni passo in più di crescita.



 

Molto spesso il lieto fine o la conclusione felice è dato non dal risultato, ma dal cammino segnato per raggiungerlo e dall'averlo cercato insieme. Tutti, alla fine, si rivelano eroi, in diverso modo e con diversi ruoli, perché hanno messo in campo molte energie per portare a termine il proprio compito.  

Nei racconti di mamma e papà, qualche folletto burlone poi, fa capolino nella  loro capacità di giocare, divertirsi e fare di ogni occasione educativa una divertente forma di apprendimento insieme ai propri figli . 

Streghe, antagonisti, etc.abitano le storie di genitorialità e  rappresentano le  molte paure, inadeguatezze, emozioni negative, fallimenti, etc  ma ciò che più conta  è che ognuna di queste difficoltà, ci ricorda  che gli ostacoli, definiti  insormontabili, possono essere invece occasione di cambiamento e di rinnovamento. Ci fanno interrogare sui passi educativi compiuti o sulle difficoltà individuali da guardare più a fondo e per cui chiedere aiuto.

E per parlare ancora di racconti genitoriali: divieti, infrazioni, allontanamenti, ritorni, mancanze, pretese, mediazione, consenso, salvataggio all’ultimo momento, etc  non sono forse i modi di attraversare la relazione genitori/ figli nelle diverse fasi di crescita?

Esistono poi le figure che sostengono la genitorialità come “i magici” nonni, ogni figura parentale e gli  amici  che possono rappresentare gli  alleati di ogni  percorso educativo allargato.

I professionisti impegnati  in ambito familiare in diverso modo e con diverse competenze, insegnanti, educatori,  animatori, psicologi, pedagogisti, mediatori, pediatri, etc. e tutti coloro che i genitori e i bimbi  sentono preziosi, tramiti dialogici, possono diventare aiuti  significativi alla scoperta o a sostegno di personali potenzialità.

Esiste, poi, un racconto composto di tante storie familiari intrecciate, di avi ed antenati  che sono da ricordare;  volti e nomi che hanno avuto storia e dignità e, per questo, sono importanti da recuperare con l’aiuto  di vecchie fotografie di tempi lontani, guardate insieme. L’ascolto di  racconti orali tramandati, seguiti con attenzione, diventa la colonna sonora di un puzzle di accadimenti  che si incastrano  perfettamente, generazione dopo generazione . “Dare forma” alla storia alle nostre spalle, può essere fonte di scoperte, similitudini, assonanze, etc. che generano appartenenza.     

Per concludere, ogni bimbo, “ascoltato attivamente”, ha parole significative, efficaci da donare, attraverso le quali si rivela. Uno strumento magico diventa così, il suo linguaggio verbale e non verbale.

La genitorialità' che ha occhi, orecchie e parole unite insieme, genera la più importante relazione di mutamento: riconoscere “il valore peculiare e potenziale” dei propri figli  e spingerli verso la vita, perché  si realizzi la loro fiaba più bella. 

 

 

I vostri figli

 

… e una donna che aveva al seno un bambino disse: parlaci dei figli. Ed egli rispose:

 

I vostri figli non sono figli vostri...

sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.


(Kahlil Gibran) 

 

 

 

 

 

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