Ho sempre creduto nel valore profondo e simbolico delle fiabe.
Quando ero bambina, ne ero una "fruitrice" curiosa poi, da madre, ne ho fatto tesoro e insieme a mia figlia piccina, ne abbiamo esplorato il mondo immaginario, terreno “soffice e neutro ”del nostro incontro. Ho proseguito da pedagogista a utilizzarle nei laboratori creativi ed infine, ho iniziato a scriverle attraverso un mio stile di scrittura, dedicandole ai più piccoli .
Le fiabe hanno infinite potenzialità educative e
immaginative, simboliche; possono essere paragonate ad una forma di internet dell'immaginario, con link,
file pronti ad essere aperti ed esplorati.
Devo riconoscere che le storie più belle me le hanno raccontate i bambini, inventandole dal nulla e creandone i personaggi con la plastilina o qualsiasi dono della natura, durante i laboratori creativi. I Protagonisti vengono immaginati dai più piccoli con una immediatezza che lascia sempre stupiti; le vicende si intrecciano seguendo un filo sottile che le unisce, con un senso unico ed irripetibile.
Anche i genitori raccontano le loro storie educative, non sempre facili!
Immaginiamole, per un momento, con le chiavi di lettura di una fiaba…
Esse, per esempio, hanno infiniti ostacoli,
potenzialità e alleati da chiamare in campo. Possono attecchire a
particolari chiavi di magia, presenti in ogni famiglia che vengono recuperate per affrontare le situazioni di difficoltà.
Ogni storia genitoriale può affidarsi alla “fiducia” e “alla pazienza” che sono delle fate madrine buone; sono bacchette magiche che possono generare serenità, un terreno utile per ogni passo in più di crescita.
Molto spesso il lieto fine o la conclusione felice è
dato non dal risultato, ma dal cammino segnato per raggiungerlo e dall'averlo
cercato insieme. Tutti, alla fine, si rivelano eroi, in diverso modo e con diversi ruoli, perché hanno messo in
campo molte energie per portare a termine il proprio compito.
Nei racconti di mamma e
papà, qualche folletto burlone poi,
fa capolino nella loro capacità di
giocare, divertirsi e fare di ogni occasione educativa una divertente forma di
apprendimento insieme ai propri figli .
Streghe,
antagonisti, etc.abitano le storie di genitorialità e rappresentano
le molte paure, inadeguatezze, emozioni
negative, fallimenti, etc ma ciò che più conta è che ognuna di queste difficoltà, ci
ricorda che gli ostacoli, definiti
insormontabili, possono essere invece occasione di cambiamento e di
rinnovamento. Ci fanno interrogare sui passi educativi compiuti o sulle
difficoltà individuali da guardare più a fondo e per cui chiedere aiuto.
E per parlare ancora di racconti
genitoriali: divieti, infrazioni,
allontanamenti, ritorni, mancanze, pretese, mediazione, consenso, salvataggio
all’ultimo momento, etc non sono
forse i modi di attraversare la relazione genitori/ figli nelle diverse fasi di
crescita?
Esistono poi le figure che
sostengono la genitorialità come “i magici” nonni, ogni figura parentale e
gli amici che possono rappresentare gli alleati
di ogni percorso educativo allargato.
I professionisti
impegnati in ambito familiare in diverso modo e con diverse competenze,
insegnanti, educatori, animatori,
psicologi, pedagogisti, mediatori, pediatri, etc. e tutti coloro che i genitori
e i bimbi sentono preziosi, tramiti dialogici, possono diventare aiuti significativi alla scoperta
o a sostegno di personali potenzialità.
Esiste, poi, un racconto
composto di tante storie familiari intrecciate, di avi ed antenati che sono da ricordare; volti e nomi che hanno avuto storia e dignità
e, per questo, sono importanti da recuperare con l’aiuto di vecchie fotografie di tempi lontani,
guardate insieme. L’ascolto di racconti
orali tramandati, seguiti con attenzione, diventa la colonna sonora di un
puzzle di accadimenti che si incastrano perfettamente, generazione dopo generazione . “Dare
forma” alla storia alle nostre spalle, può essere fonte di scoperte,
similitudini, assonanze, etc. che generano appartenenza.
Per concludere, ogni bimbo,
“ascoltato attivamente”, ha parole significative, efficaci da donare,
attraverso le quali si rivela. Uno strumento
magico diventa così, il suo linguaggio verbale e non verbale.
La genitorialità' che ha
occhi, orecchie e parole unite insieme, genera la più importante relazione di
mutamento: riconoscere “il valore peculiare e potenziale” dei propri figli e spingerli verso la vita, perché
si realizzi la loro fiaba più bella.
I vostri figli
… e una donna che aveva al seno un bambino disse: parlaci dei figli. Ed
egli rispose:
I vostri figli non sono figli vostri...
sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro
anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei
vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili
a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in
avanti.
L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con
tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual
misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.
(Kahlil Gibran)
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