giovedì 20 maggio 2021

LA TORRE : Storia dedicata a chi crede che ogni essere umano è un “essere spirituale” che vive esperienze “umane” in contatto con la sua fragilità


 

La torre

 

Storia dedicata a chi crede che ogni  essere umano  è un “essere spirituale” che vive esperienze “umane” in contatto con la sua fragilità

 

C'era una volta una torre.

Costruita con grossi blocchi di pietra,  si esibiva nella sua evidente maestosità.

Le sue piccole  fessure  rettangolari raccontavano, se il vento le attraversava,  anni di storia e di battaglie.

Lei, la torre, attaccata dai nemici aveva sempre resistito a tutto, anche alle alabarde  e alle palle infuocate di pietra lanciate con violenza  sulle sue pareti

Era Alta, austera e sovrastava tutto il paese.

Resisteva a tutti i venti e anche allo stormire degli uccelli in volo che l'avvolgevano come un manto nelle notti di tramonto.

Il sole accarezzava gioioso la torre con i suoi raggi,  ma il contatto con la pietra fredda, davano al mastero solo un leggero tepore.

Ricordava, nelle notti di solitudine, quando tra le sue quattro pareti, principesse e cavalieri si erano intrattenuti in banchetti, in canti e danze che le avevano donato allegria, riempiendola di suoni d'amore. 

Alle volte lei rideva delle case vicine che semplici  e umili si aggrappavano sul dirupo.

Rimanevano in piedi quasi per miracolo, sostenendosi l'uno l'altra.

Costruite con l'argilla, dubitavano della loro tenuta e si preoccupavano per il loro futuro

Parlavano tra loro, con un brusio sommesso e si donavano tepore con le parole e  le giornate di condivisione.

Le  loro crepe evidenti,  avevano donato asilo a qualche uccellino solo e infreddolito dall'inverno. I topini, con il loro correre veloce, avevano portato negli anfratti molta terra per costruire la loro tana.

Grati per quella accoglienza, gli animaletti riempivano quelle vecchie stamberghe di sorrisi e dolcezza.

La torre non aveva dubbi sulla sua resistenza. Non aveva buchi, non aveva inquilini che la disturbavano.

 Aveva sempre resistito era stata costruita per questo.

Un giorno arrivò il terremoto.

 La terra tremò, come un fremito inaspettato attraversa la pelle, nel freddo dell'inverno.

Le onde del terreno crearono un movimento violento.

Fu un attimo.

Le vecchie case, tenendosi l' un l'altra, iniziarono ad ondeggiare sul terreno.

Ballarono come fosse una danza e i topini, gli uccellini con esse.

Come sugheri leggeri rimasero a galla in quel mare di terra in tempesta.

Non sapevano se sarebbero sopravvissute a quel terremoto, ma il dubbio c'era sempre stato, e quel sentimento le aveva rese forti .

Le aveva fatte partecipare con fiducia  agli accadimenti della vita.

Il dubbio era  diventato da sempre la loro certezza.

La torre, sicura e ferma, non partecipò con le sue pietre alla danza della vita.

Resistette strenuamente.

Era costruita per questo,.

Quel movimento della base, che qualcuno aveva stabilito al di sopra del mondo, risultò imprevedibile.

In un attimo crollò.

Rovinosamente.

In quella caduta, rivede la sua vita passata.

Poi, fu tutto ammasso di pietre e polvere bianca.

I topini spaventati ed increduli corsero a vedere che cosa fosse accaduto.

Ciò che era  sembrato a tutti così certo, ora non c'era più.

Qualche animaletto si mese sotto braccio qualche calcinaccio per costruire  la sua nuova tana.

Piccolo dono di una torre.

Dono di torre nella sua fine.

Dono di torre di sé al mondo.

Un mondo che  amando la durata di quella torre, accettò anche la sua caduta.

 

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