mercoledì 5 maggio 2021

I colori e i bambini: un universo da abitare

 


 


 

Amo osservare  i bambini  mentre colorano e dipingono.

Sono immediati, alle volte attenti, altre istintivi.

Si concentrano e lasciano parlare le loro emozioni.

Li vedo sempre più spaventati davanti ad un foglio bianco ma quando lo riescono ad abitare, i loro pensieri diventano poesie e racconti profondi.

Hanno  la capacità, mentre parlano,  di far filosofia: sull’amore, sugli altri, sul cuore, sulla vita.

Li ascolto attenta e sempre più stupisco della loro capacità intuitiva  e guardo i loro occhi aperti su di un mondo che noi vediamo e immaginiamo  poco, presi come siamo dalla corsa frenetica verso” il fare” del mondo.

Da loro continuo a imparare molto, perché mi riconducono all’essenziale, senza sovrastrutture!

Dall’essenziale non si sfugge.

Lo si deve guardare.  

I loro pennelli, matite, pennarelli, pastelli, etc  si riempiono di sensibilità e tenerezza  e spesso, sono voraci di colori intensi o  di sfumature.

Mentre spaziano con le immagini, facendo esperienza con i diversi colori, magari, utilizzano l’acqua per diluire l’impatto, quasi  essa rappresenti  una calda  affettività a cui affidarsi.

Abilitare la forza creatrice di ogni bimbo, significa  aiutarlo a diventare da adulto una persona che  “sa fare strategia  di se stesso” e delle proprie risorse e non si difende dietro al “non so disegnare” sul foglio e  nella vita.

Oggi sappiamo come molto spesso i più piccoli siano educati alle performance  (non andare fuori dal bordo, fotocopie da colorare, etc) più che al gesto creativo.

E’ importante   Stimolare i bambini  alle attività  cognitive  ma fondamentale è associarle alla esplorazione di altra natura ( il disegno in questo è  utilissimo )

L’uso de colori  è fondamentale  per il bambino sia  per riconoscere  che per  riconoscersi.

 

Le tappe evolutive dell’uso del colore ( molto brevemente) sono le seguenti:

 0-3 anni

Si inizia giocando con i colori a  “prenderli  in mano” e vedere come funzionano  sperimentando  il gioco di  punti, tratti e cerchi, etc.  In questa fase  l’attività grafica non è  ispirata da ciò che si vede, quindi,  dalla realtà  quanto l’immaginazione e l’affettività fanno da guide: vengono, quindi, scelte  tinte forti e i colori non hanno alcuna corrispondenza  con quelli degli oggetti di uso quotidiano e della vita famigliare. Può succedere che il cielo venga colorato di rosso  perché al bambino piace il rosso , altre volte sceglie di usare un determinato colore perché esprime l’emozione che ispira lo stesso

3-6 anni

Il bambino di tre-sei anni ha una passione  per i colori: le tonalità sono molto intense  quanto più il bambino è piccolo. L’insegnamento e la didattica   educano al colore ma lo raffreddano. Lui ama l’intensità  delle tinte, espressione delle sue emozioni primarie. Sino ai  7-8 anni il bambino colora ancora sotto  questa spinta che si modula pian piano, secondo una modalità di scelta che risente del modo soggettivo di vivere i colori. I contrasti ( rosso/blu etc, i confini  del foglio sono superati ma anche ricercati come contenimento, ma il bambino è nella fase in cui sta costruendo  la casetta del suo Io.

7-10 anni

Crescendo, il bambino capisce che c’è una relazione tra un determinato oggetto ed il colore da attribuirgli. Ad esempio, rappresenterà sempre con il colore azzurro  il cielo, fino a che non ne vedrà  che magari il  cielo possiede altre sfumature perché le ha osservate insieme alla mamma o un amico. I colori diventano atto dialogico e di condivisione. Le esperienze   di vita sono utile palestra per l’ apprendimento di nuovi modi di vedere    

 

Bambini e colori: 10 e oltre È solo verso gli 11-12 anni che il bambino tenderà ad usare i 

colori nel modo più realistico possibile e si accorgerà che non è detto che un oggetto possa 

riportare sempre lo stesso colore.

 


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