giovedì 21 gennaio 2021

FILASTROCCA: la strega alla festa delle zucche




 

La strega alla festa delle zucche.

 


Strega  stregona, strega stregassa

con la scopa nel cielo sorpassa,

con un rombo chiaro e deciso

con tutta l’aria nel suo naso storto e nel viso.

Bella lei gira con il gatto nero:

È la mia strega! Dico sul serio.

Ciao sono io….

Proprio io….

Mi reco alla festa delle zucche e di Ognissanti

e sino a gennaio di lavoro ne mando avanti

per far felici tutti i bambini,

nonni, adulti e anche i più piccini.

Amo le zucche  che  diventano fiori

E le  coltivo come fossero   tesori

Non le trasformo in cocchio come  fa la fata madrina

ma le utilizzo nei piatti in cucina,

o le svuoto con mio grande divertimento

e dentro un lumicino ci pongo come riferimento.

Le finestre si illuminano d’ intenso

ed io con la scopa giro cosi, in ogni senso,

senza entrare in collisione

con uno spalancato vecchio balcone.

Poi accade a novembre , ogni anno puntuale

se non arriva un rumoroso temporale,

che  ci riuniamo  in gioia e baldanza 

noi streghe, Maghi,  scheletri, mostri e fantasmi  in unica danza!!

E’ la  notte di Halloween, o delle zucche arancioni

Che vede tutti a cavalcioni

Di scope rombanti , motori assordanti, pietre rotolanti

Nuvole a vapore e stelli filanti….!

Nel cielo c’è grande confusione e un gran frastuono

ma quando arriva il maggiordomo

del castello antico  lui  apre  le vecchie stanze

e tutti ci divertiamo con tante pietanze.

Lui è una mummia che viene dal passato

Con delle fasce  ben ingessato.

Un tipo strano, un tipo allegro

ci apre la porta con spirito fiero.

Castagne, favette, ciambelle e pasticcini non ne facciamo senza,

sono  sulla tavola in bella presenza!

Candelabri, armature, arazzi, lenzuola danzano leggeri all’aria come  fossero in vita

Con gioia e piacere e aria  parecchio divertita.

 Nelle case, in quella notte di buio e di stelle

Si ricordano e raccontano le cose belle

Davanti al fuoco con la famiglia

Tutto tace e nulla scompiglia

C’è rispetto per il ricordo lontano

che  emerge dalle foto, dai racconti, piano piano….

E allora? Dai su veloci,

 bimbi battete a tamburo  le due noci…

 e cantate anche voi  con quel bel motivetto che dice…..

Dolce, dolcetto… scherzetto!!!

 

 

 

 

    

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