martedì 26 gennaio 2021

Andare per fiabe.....alcune mie riflessioni

 

                                          “Andare per fiabe...”

...ogni fiaba, ogni disegno crea tra adulto e bambino “uno spazio” di incontro. Non tutti i nostri incontri diventano spazi relazionali...ma restano luoghi. (Alberto Panza)

il bambino ha bisogno d'idee sul modo di dare ordine alla sua casa interiore, per poter creare su tale base, l'ordine della sua vita...a questo servono le fiabe!” (Bruno Bettelheim)







Il mio primo incontro con  il mondo delle fiabe che è avvenuto quando ero piccola  e  la nonna materna mi leggeva dei racconti bellissimi  tratti da un vecchio libro impolverato, regalato a lei quando  era bambina. Lo  andava a prendere nel ripostiglio, quando mi vedeva arrivare trafelata, per passare  qualche ora in sua compagnia.

Aveva bellissime immagini  che si potevano muovere e mi aprivano dei mondi a me sconosciuti e fantastici e la loro visione mi faceva stare bene. Non ricordo quelle fiabe se non vagamente, ma ho ben chiaro, mentre le leggevamo,  il ricordo del profumo di lavanda  delle lenzuola della nonna e della fragranza di violetta della sua camicia da notte ricamata che mi riporta ancora oggi al  tepore dei suoi abbracci prima di addormentarmi.

Ripenso  anche al nonno che sapeva costruire delle intricatissime  invenzioni come il mitico carretto del far west e insieme a lui  e a quel mezzo traballante immaginavo di partire per avventure fantastiche ed entusiasmanti.    

I miei genitori mi amavano molto ma erano troppo indaffarati a” sbarcare il lunario”, per trovare il tempo di fermarsi a leggermi le storie. Ma i nonni Loro mi hanno insegnato l'amore per la lettura, per i ricordi, per gli oggetti antichi, passione  che ancora  oggi coltivo. Mi hanno nutrito con amore,  non solo attraverso le fiabe ma anche  attraverso i racconti famigliari. Saghe di paese intricatissime, di guerre, di streghe, di donne buone, di canti lontani, di filastrocche, di amori infranti, personaggi particolari, etc.

In quei momenti ho trovato, attraverso i racconti ,uno spazio di incontro con i nonni e le mie radici.

“Lo  SPAZIO DI INCONTRO” è una complessa ed intricata rete di messaggi verbali, non verbali, emotivi ,etc che rende “significativa” una relazione.

Nella vita non ci incontriamo  infatti con tutti allo stesso modo.

Ho continuato , per quanto mi è stato possibile, con mia figlia quel viaggio iniziato tanti anni fa.

Tramandando  il bagaglio di ricordi ,storie immaginarie o reali che a me fu affidato con amore. Mia figlia mi ha sempre  ascoltata in silenzio o facendomi domande e mi diceva :“ Mamma mi rilasso...”

Sento che questo incontro che è avvenuto da piccina e attraverso i  racconti ha fatto bene a me e a lei perché ha nutrito la nostra relazione.

Ricordo anche i passaggi condivisi in  biblioteca comunale per “sperimentarsi" nella ricerca di qualche volume

In effetti, leggere fiabe è come iniziare un cammino, entrare in un bosco e lasciarsi prendere e perdersi tra i suoi  colori, profumi e  rumori...un animaletto corre veloce, un fungo fa capolino tra il muschio.

In questo mondo il rito e tutt'uno con il magico, l'imprevisto è importante anzi ricercato, dove è reale la fantasia e fantastica la realtà, dove la potenza dell'immaginario genera possibilità, traccia strade, favorisce  scelte, prospetta percorsi evolutivi.

                 

Usando un linguaggio dei nostri giorni direi che ogni fiaba è un ipertesto, crea collegamenti, link,libere associazioni, rimanda a un altrove e a un altrimenti, un internet dell'immagnario!

La fiaba è un ponte gettato dall'età adulta all'infanzia e viceversa.

Si sta scoprendo il gusto di percorrerlo, di usufruirne e di viverlo sia nei rapporti con i figli, sia nei percorsi educativi o didattici, nelle scuole ; qui si mimano storie, le si leggono, rappresentano, disegnano,etc.

Questo è un bene, perchè fa bene!

Troppo spesso incontro bambini silenziosi davanti ad un foglio bianco, muti di fronte ad una storia da inventare insieme.

Creare non è solo un gioco, ma è una esperienza che ha forti potenzialità educative  che verranno sperimentate quando si diventa adulti e si andrà ad affrontare la vita! Con la creatività della fiaba e non solo, si  invita  ognuno a superare le proprie  rigidità   e a  scoprire nuove possibilità, a confontarsi con gli avvenimenti  imprevisti e a trovare delle strategie per superarle.

Oggi  da bambini...ci si scontra-incontra con il foglio bianco e si inventa!

Domani  da adulti...si affrontano le secche dell'esistenza, e si trovano i modi per superarle senza restare immobili, annichiliti, magari arrabbiati perchè le cose non funzionano!

I piccoli amano le fiabe e i racconti. La ritengo una efficace “omeopatia” fatta di piccole dosi di saggezza, prese in modo dilazionato.

Ho sperimentato come mamma prima, come pedagogista poi, che ricercano in particolare  la vicinanza  emotiva  che si instaura nel raccontarle.

Tra genitore e figlio si  crea  una atmosfera magica di grande complicità e calore.

Alle volte diventa un evento fatto di rituali in particolare quando  accompagna il momento del sonno

E proprio qui può rappresentare un tramite, per modulare il percorso di separazione bambino- genitore. Dormire è lasciarsi andare, quindi se accompagniamo questo viaggio con un racconto, aiutiamo  il bambino ad aver fiducia in quell'atto.

Può capitare che lui desideri leggere o meglio ripetere all'infinito la stessa storia.

Questo significa che lui “ha bisogno” di quella storia in quel momento della sua crescita.

Quel racconto sta probabilmente riproponendo un vissuto che c'è nel  suo cuore e lo "cura" con la medicina dell'immaginario.

Mi ricordo, ad esempio, della bimba che mi chiedeva sempre  di leggere la fiaba di Hansel e Gretel proprio quando aveva più difficoltà con il cibo!     

 ...o di quel fanciullo molto arrabbiato con la mamma quando lei aveva iniziato a lavorare  lasciandolo dai nonni, che rivedeva sempre in videocassetta o dvd la fiaba di Biancaneve e della matrigna!

Vedere i propri sentimenti “non belli” nei confronti della mamma attraverso una fiaba, lo  ha aiutato in quel passaggio delicato.

I personaggi in cui il bimbo si identifica sono degli archetipi o simboli del suo immaginario che lo sostengono, sorreggono nella crescita anche nelle sue parti ombra.

Ma c'è differenza tra fiabe e favole e molto spesso noi usiamo i termini dando ad essi lo stesso valore.

Le fiabe raccontano gesta di eroi umani e immaginari, principi e principesse, streghe, maghi e re.

In genere l'eroe positivo viene insidiato dall'antieroe e sembra stia per soccombere, quando, per un intervento magico, tutto si risolve per il meglio ed il bene trionfa!

Le favole ,invece, hanno una struttura narrativa più semplice e breve, i protagonisti sono di solito degli animali parlanti che con le loro esperienze ci dimostrano una sorta di saggezza popolare che si concretizza nella morale esplicitata alla fine della favola.

I genitori non si spaventino, quindi, nell'usare fiabe o favole con personaggi paurosi.

Mi viene chiesto spesso se è corretto esporre il proprio figlio a racconti apparentemente “negativi”

in cui c'è un orco, un lupo, un acchiappasogni, etc.

Questo può essere utile perché il bambino in esso proietta molte delle sue paure, sentimenti, rabbie che altrimenti resterebbero nel suo cuore. “Vedere” questi elementi interiori trasformarsi in personaggi paurosi, ma controllabili lo può tranquillizzare

Può accadere che leggendo le fiabe, personaggi terribili  diventano ridicoli, altri indistruttibili vengono il più delle volte “combattuti” e sconfitti,  tutto questo, rassicura i più piccoli. Per un lupo c'è sempre un cacciatore; per un orso scontroso sempre una fatina; per un re cattivo un principe buono; etc

Per concludere ,desidero ricordare che in ogni famiglia esiste, inoltre, una sorta di mosaico fatto di racconti, filastrocche, episodi di antenati,etc

Raccontarli ai propri figli può essere positivo sia per noi  adulti che recuperiamo attraverso la forza di un ricordo il valore delle nostre radici; sia per i più piccoli perché si sentono parte di un sistema famigliare più allargato che ha reso possibile la loro presenza  e che sorregge il loro cammino verso il futuro


                                                                                    Dott. Rosa Rita Formica

                                                                                            (Pedagogista)

                                                                                      

 



Nessun commento:

Posta un commento

Le fiabe: un mondo immaginale al servizio della relazione con se stessi e con l'altro. Tante storie nella storia dell'incontro

  Le fiabe: un mondo immaginale al servizio della relazione con se stessi e con l'altro. Tante storie nella storia dell'incontro  ...